Deposizione – Jimmie Durham, Jannis Kounellis

2006

Deposizione di Jimmie Durham e Jannis Kounellis a RAM presentava installazioni appositamente create per la mostra.

Nell’opera creata per la mostra Kounellis affronta il tema della deposizione – con il quale si era già misurato nel 1975, presso la Galleria Pieroni di Pescara, in relazione alla morte di Marat.  Recupera l’unione tra la drammaticità storica e la poetica del reale, la presenza del mondo/vita entra a fare parte dell’installazione per dare voce e peso alla storia collettiva. L’artista afferma l’importanza del linguaggio nella diversità.  La lingua diventa lo strumento per aprire la dialettica ed acquistare una nuova forma di libertà

Per Durham, il concetto di “Deposizione”, scarnificato dal suo senso religioso, presuppone la scelta di un posto stabile, sicuro, segreto.  Presenta un tappeto di bicchieri rotti, e in cima ad una scala, una pietra di ossidiana.  L’ossidiana, rompendo i bicchieri, trasforma, non distrugge, cambia la forma e l’uso di un oggetto.  Come afferma l’artista “Non si può distruggere la materia, si può eliminare la sua funzionalità, la sua forma. Se venissi a casa tua, e ti rompessi i tuoi bicchieri di vino, questo sarebbe soltanto un atto criminale, ma se li compro e li rompo, questa non è criminalità, non è distruzione, è trasformazione. Così, quando parlo di frantumazione di bicchieri di vino, non voglio dire che questi vengono distrutti, bensì che si trasformano grazie ad una bella pietra nera”.

I due artisti, sono portavoce di diversità che rispecchiano contesti per molti aspetti diametralmente opposti. I loro riferimenti si affidano a dei punti fermi, propri della storia di ognuno e della memoria collettiva.

2 Suoni